Storia delle posate: la Forchetta!

Anna-Maria-Bisceglia

Storia delle posate: la Forchetta!

L’utilizzo delle posate affonda le radici in pieno medioevo, ma fino al XVII secolo si mangiava rigorosamente con le mani anche in contesti formali.

La forchetta in particolar modo era considerata uno strumento peccaminoso, ed il suo utilizzo oltremodo disdicevole.

 

Come restaurant Coach ed appassionata del settore credo che conoscere la storia e l’evoluzione delle nostre abitudini in tavola rappresenti il fondamento culturale su cui basare questa professione.

 

Oggi voglio condividere con voi le avventure della mitica forchetta, la posata con la storia più complessa.

 

forchette 1

Documentata in immagini già prima del Mille, produsse un enorme scandalo: fu presentata dal clero cattolico come strumento di mollezza e simbolo del demonio e il suo uso venne classificato come “peccato”. San Pier Damiani non ebbe alcuna pietà per la principessa bizantina Teodora, sposa del Doge Domenico Silvio, che già usava la forchetta: «Non toccava le pietanze con le mani ma si faceva tagliare il cibo in piccolissimi pezzi dagli eunuchi. Poi li assaggiava appena portandoli alla bocca con forchette d’oro a due rebbi»; la terribile morte della giovane donna, le cui carni andarono lentamente in cancrena, fu vista come una giusta punizione divina per un così grande peccato!

Il papa Innocenzo III fece calare l’ombra cupa dell’inquisizione su un lungo catalogo di delizie che comprende anche l’uso della forchetta: «Cosa c’è di più vano che ornare la mensa con tovaglie decorate, con coltelli dal manico d’avorio, con vasi d’oro, con ciotole d’argento, con coppe e bicchieri, crateri e catini, con scodelle e cucchiai, con forchette e saliere, con bacili e orci, con scatole e ventagli? […]». Sta scritto infatti: «Quando l’uomo morirà non porterà con sé nulla di tutto ciò, e la sua gloria non scenderà con lui.».

In Italia, le forchette iniziarono a diffondersi nel XIV secolo, di pari passo con il diffondersi della pasta, conosciuta già dagli antichi Romani ma fino a quel momento poco diffusa, risultando lo strumento più adatto per infilzare quel cibo caldo e scivoloso, dai maccaroni, alle lasagne, ai vari tortelli: invece di usare la punta del coltello, o delle mani, utilizzate a dire il vero anche più avanti nei secoli, si diffuse la consuetudine di usare questa nuova posata.

Ciononostante un ospite irlandese della corte borbonica che aveva assistito a un pasto regale, descriveva così il Re Ferdinando I alle prese con una portata di “maccheroni”: <<Li afferrava tra le dita, torcendoli e stiracchiandoli, e poi infilandoseli voracemente in bocca, disdegnando con la massima magnanimità l’uso di coltelli, forchette o cucchiai, o qualsiasi altro strumento eccettuati quelli che la natura gli ha gentilmente messo a disposizione.>>disporre-le-posate-in-base-alloccasione

In Francia, fu Caterina de Medici a portare sulle tavole la forchetta, perchè i francesi mangiavano ancora con le mani. Tuttavia, Luigi XIV, il Re Sole trovava disdicevole l’uso della forchetta preferendo un contatto diretto con il cibo. E’ proprio da qui che nasce il detto “mangiare il pollo con le mani, è da Re”, togliendo così dall’imbarazzo chi non sa usare coltello e forchetta.

Oggi, la forchetta, e le posate tutte, sono utilizzate nel più vario dei modi ma sicuramente sono lo strumento che accompagna tutti i nostri pasti!

 

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